ASTRI: Gigio Donnarumma non è Topo Gigio e noi non siamo il Mago Zurlì.

26.06.2017 09:49 di  Luca Sartini  Twitter:    vedi letture
ASTRI: Gigio Donnarumma non è Topo Gigio e noi non siamo il Mago Zurlì.

Ius soli pedatorio e predatorio. Partiamo dal fondo, dalla domanda delle cento pistole. Perché Donnarumma non ha rinnovato col Milan? E di chi è la colpa? Alla fine del pezzo forse vi saranno più chiare le tre ipotesi sul piatto e cioè che i tempi non siano poi così cambiati in peggio e che le bandiere sventolino di Euro da tanto tempo per i campioni super ricercati da tutte le squadre di punta alla faccia dei tifosi alloccati, che Raiola, vivendo di percentuali, abbia già degli accordi di massima con altre società da far valere forse non immediatamente e che questo sia ciò che fa con tutti i suoi assistiti, giocando sempre al rialzo e che il Milan non sia ad oggi così forte economicamente come maramaldeggia qualcuno e soprattutto sicuro dei suoi programmi e che anzi dovrà a fine anno fare dei bilanci tra i soci per continuare gli investimenti di denaro, considerando che ogni Euro speso dovrebbe fruttare quasi da subito. Perché è costato molto, forse troppo, a questa cordata cinese. La colpa ma la chiamerei più scelta, è di Raiola e del Milan che hanno bisogno entrambi di soldi, il primo per il suo lavoro di garante di grandi somme d’ingaggio e il secondo per fare una squadra mediamente competitiva. Gigio invece è stato trascinato nel vortice del potere, già scegliendo questo procuratore e così un po’ ci fa e un po’ ci è. Da qui l’odierna Commedia dell’Arte pedatoria che non ha ancora il sipario abbassato definitivamente. Ma facciamo un passo indietro. Il Gallia, storico albergo di Milano, dove il calciomercato impazzava, è degli emiri investitori del Qatar che s’intendono più di petrolio e di cammelli che di piedi fini, d’Eupalla e di uscite dai pali. L’attuale vita italiana del Milan-Sagittario è nelle mani di due esperti traghettatori, un po’ machiavellici e per niente tifosi: il Capricorno Marco Fassone, l’andreottiano amministratore delegato e il Leone Massimiliano Mirabelli, il direttore sportivo poco braidiano, che arrivano dopo almeno un anno di preannunciati e faticosissimi closing che sanno di matrimonio manzoniano, ma chi è Renzo e chi Lucia?, o di esami riparatori, quasi eterni, per fuoriclasse diventati asini d’improvviso. Sono loro i sigilli della nuova proprietà. Perché il Milan è cinese come la mia sarta, bravissima tra l’altro e come l’Inter(che però ha una situazione più chiara del Milan dal punto di vista finanziario per la forza della società Suning), anche in questo caso il mercato globalizzato impera e non la tradizione del ”faso tuto mi”di buonanima il Leone Giuseppe Meazza. I Cinesi intraprendenti come pochi, sono i Napoletani d’Oriente che hanno spirito d’iniziativa, voglia d’arrivare a tutti i costi e orgoglio da vendere. Il Milan di Sacchi, Ariete parlava straniero come l’Inter dell’Acquario Mourinho che facevano bandiere soprattutto con i trofei vinti che sventolavano metallici e orecchiuti. Non è che ora il Leone Rivera e lo Scorpione Mazzola, capitano mio capitano, lontani anni luce anche da Arrigo e da Mou, sembrino un po’ troppo figurine ingiallite, pre-cimiteriali?!? Come tanti campioni passati e meravigliosi che portano all’immediato orgasmo sportivo solo a pronunciarne il nome. Nel recente passato i tifosi del Milan avevano due bandiere straniere, due Bilance di Segno, il brasiliano Thiago Silva che aveva molto a che fare, quasi troppo, con l’alchimia del Milan storico (cuspide Bilancia con la Venere, Urano e Nettuno in Sagittario)e Ibra, artista giocoliere narciso, senza troppi legami sentimentali, due colonne per poter fare un grandissimo Milan più che stellare che il Presidente Berlusconi, sempre Bilancia, ricordiamolo bene, tolse dall’asta e dal cuore dei tifosi, vendendoli al PSG nel 2012 per stanchezza, mero arbitrio, visto il suo patrimonio personale e ostilità familiare al suo giocattolo, ripianando il bilancio, almeno in parte dello stesso e cominciando l’era di discreta merda che dura ormai da 5 lunghi anni e che i milanisti hanno digerito pazientemente. Penso più a Campionati in chiave Salò di Pasolini(Pesci) che a catenacci furibondi alla Nereo Rocco(Toro). Il Gemelli Montella è stato lanciato in aria, dopo un grande Campionato, l’ultimo, di scarti volenterosi e qualche campione. Altro che la bandiera Totti, Bilancia italica e la Roma Cancro, complesso d’Edipo vicino al Tevere e Mito lupacchiesco assoluto che solo il Mulino Bianco della Barilla può eguagliare! Silvio, per le leggi del mercato, aveva tutto il diritto di farlo e di bruciare le sue bandiere al vento con i tifosi e Galliani Leone, quasi ossequiosi e impalati di terrore per la sfuggita bellezza. Nessuno allora lo chiamò DollarSilvio, né pisciò sul suo impero di Arcore, perché ci ricordavamo del Leone Giuseppe Farina(ahi, ahi e ancora ahi) e del suo cabotaggio in misere acque. Patapum! Adesso le bandiere si risvegliano, anzi sono in grande erezione, per il povero Pesci Donnarumma che è seguito nel suo glorioso avvenire da Mao Tsetung Raiola, Scorpione di Nocera Inferiore, che ha rilanciato al meglio il Leone Ascendente Scorpione Balotelli(con un Plutone in Scorpione opposto a Marte in Toro mica pizza e fichi) talento cristallino con un Sole ferito e poco positivo su tutta la linea. Due Segni d’Acqua, il Pesci e lo Scorpione che scaldano i motori per ottobre 2017 che li doterà di nuovi sorrisi per poi edificare nuove vittorie. Concentriamoci sul Segno di quest’ultimo il Mino Mao, sanguinario procuratore dei Campioni e dei Campioncini. Altro ambito e altra storia, però serve a capire...Ci volle il super Toro Falcone per incastrare il violento Riina Scorpione e la mafia alle sue gravissime colpe, società che più scorpionica non si può, aiutato dal Capricorno Borsellino, altro illustre Magistrato. Questa è nostra Storia patria. E dolorosa per la fine ingiusta dei due eroi di Legalità. Ma chi in un summit criminale si oppose fisicamente allo Scorpione Riina senza paura, sapendo con chi aveva a che fare, fu un altro Scorpione criminale: il “professore” Cutolo. Due ferocie inaudite, due vite simili nel buio più buio. Due capi di organizzazioni criminali, mafia e camorra, ora fortunatamente entrambi in carcere. Così si legge dai racconti riportati anche dal Pesci Joe Marrazzo, se non sbaglio biografia. E non occorre che lo Scorpione Eva Henger ci ricordi come questo Segno vada maneggiato sempre con cautela e in che modo gli piaccia maneggiare gli altri e la realtà...(e qui il doppio senso va benissimo) Al brigante Raiola ci vuole un Milan brigante e mezzo. Che poi il Milan Sagittario nel glorioso passato, volendo rendere la porta inviolabile o quasi, abbia potuto contare sulle capacità di un matto saltimbanco Scorpione, chiamato Ricky, per l’anagrafe Enrico Albertosi e non su quelle del Capricorno Ricky Martin, è scritto in oro sul marmo dei ricordi dei tifosi milanisti. E che ora lo Scorpione genoano dai menischi fragili Perin alletti chi ama i ragni spericolati e i ricordi andati, non è un mistero. Perché lo Scorpione presto come ho già scritto(da ottobre 2017) beneficiato da Giove Fortuna, è un bel concentrato di energia atomica esplosiva e dogmatismi. Allora riepiloghiamo per i guardoni e le guardone d’astri amici. Che lo Scorpione sia un Segno di rischio e d’amore per la conquista, sessuale e lavorativa, lo sanno anche i muri a secco. Che i campi e i modi scelti per vivere non siano sempre ortodossi, anche questo non è un segreto. Che la passione e il coraggio non gli manchino, pure. E che sappia difendersi e attaccare duramente, altrettanto. Che ami chi parla poco e non spettacolarizza le sue cose, è naturale, perché affascinato dalla strategia, dalla tattica, dai segni e dal mistero. Difficile trovare un “barlafus” Scorpione... Che sia superstizioso e fortunato, quasi magicamente, non è cosa conosciuta a pochi. Che sia un arrivista che non si fa sconti, pure. Da buon individualista non ama chi lo contraddice e se tradito, si vendica nel tempo con gli interessi. Insomma non è un santo, né un diavolo, è piuttosto un tipo all’erta e capace di intuire le debolezze e le potenzialità di chi gli sta davanti. Il Tempo non lo frena, né lo preoccupa(ama l’eroico tempo plutoniano che premia gli arditi). L’occasione gli aguzza il cervello. La finanza è un campo di successo come la chirurgia. O la politica e l’arte. I suoi conti tornano sempre, se vuole farli tornare e non vuole scientificamente farsi autogol. Da passionale e poco sdolcinato, sa perdersi e allo stesso modo controllarsi gelidamente. Mi direte perché ci fai questo pippone?!? Perché Donnarumma sembrerebbe un lusso per questo Milan. E perché Mino Raiola sa il fatto suo e le sue verità calcistiche sono universali come i principi “capitalistici” e pedatori di giocatori privilegiati. E che Scorpione che è con le percentuali strappate con abilità e graffio ai Presidenti! Gigio Donnarumma è un Pesci, antennoso e molto peluche, tuffato nella sua rete, sicuramente un eletto. E la Juve Scorpione, una casa con cui fare affari sontuosi, vedi Pogba, altro Pesci. Ma anche il Giove del Milan è in Scorpione, non a caso. Solo che Transiti attuali non lo aiutano: Saturno Retrogrado in Sagittario, Plutone Retrogrado a 18° in Capricorno congiunto alla Venere di Nascita, Giove a 13° in Bilancia quadrato e in sestile al Nodo, il passaggio dei Pianeti in Cancro, Urano in Ariete che risveglia ma che anche segna gli errori gestionali, etc.. Il Milan ha bisogno di tifosi-intenditori più che di manager, il passato incombe su tutto e tutti(gli ultimi cinque anni di Silvio ricordano lo sfacelo degli ultimi 5 anni dei San Francisco 49ers, altra nobile decaduta), la comunicazione, economica, fattuale, progettuale, sportiva è ancora ambigua. E il genio del Gemelli Montella che molto fa, non aiuta per i suoi leonismi di protagonista solitario. Carmine Mino Raiola nato il 4 novembre 1967 a Nocera Inferiore non è il nemico del Milan. Fa i suoi interessi. Il rapporto col Milan può andare benissimo, purché non gli si tocchi la famiglia(il fratello Enzo) e non si tenti di fargli le scarpe. E’ un ribelle alla sua maniera che non accetta il fallimento di una trattativa. l suo Saturno in Ariete in trigono con la Luna in Sagittario ci dice che ha una mentalità da straniero, che non guarda al patriottismo e ai sentimenti e che pensa in grande. E che ama fare i suoi interessi con puntiglio, Giove in Vergine in trigono con Marte in Capricorno e che gli spiragli che vede sono sempre combattimenti, corpo a corpo, con la controparte. Talora fa saltare il tavolo quando la sua spregiudicatezza Marte quadrato a Saturno in Ariete, non trova competitori all’altezza o le giuste attenzioni. Bisogna sempre anticiparlo, non rincorrerlo. Forse non è il migliore procuratore per il Pesci Donnarumma, vista la sua verginità planetaria ma sbaglia pochi colpi e ha fiuto. Gigio Donnarumma, è un talento, un predestinato: nato a Castellammare di Stabia, il 25 febbraio 1999, potente e fortunato(chi lo avrà nel 2017-2018 sarà una squadra vincente) sensibile e debordante per riflessi e potenzialità fisiche, talora con Saturno in Ariete quadrato a Nettuno in Acquario, incapace di valutare un tiro o una chiusura di un compagno per troppa sicurezza. E ostinato e permaloso, quando non si sente amato e sostenuto. Lacrimevole e freddo allo stesso tempo. Molto legato alla famiglia e alla madre più che al padre, che incidono e incideranno sulle sue scelte, anche di professionista. E’ abitudinario e resistente, non ama fallire e essere messo in discussione, è lui che sa, per primo, se ha sbagliato. I soldi contano ma anche i progetti. Non è un mercenario, è un professionista. Che si ribella silenziosamente. Che andrebbe bene al Real(Venere congiunto al Sole in Pesci, al Liverpool(Pesci), alla Juve(Scorpione), alla Roma(Cancro), all’Inter(Pesci), al Palermo(Scorpione, se non fosse in B) e in molte squadre inglesi e spagnole. E soprattutto al Milan-Sagittario dei miei sogni che ha l’Oceano rossonero per lui e per il suo Futuro. Io prima di lasciare la squadra per cui tifo fin da bambino avrei fatto del revisionismo duro con Mao Raiola. Perché la lotta di classe tra i ciuffi d’erba e gli spalti si fa anche a 18 anni. E perché i sogni non durano solo la notte. Purché non sia quella di Madrid che non ha il panettone.