FRANK DE BOER: SANTO SUBITO!

19.09.2016 00:00 di Fulvio Floridia Twitter:    vedi letture
FRANK DE BOER: SANTO SUBITO!

Nei giorni scorsi mi sono molto divertito (si fa per dire) a leggere su tutti i fronti, stampa ufficiale sportiva, siti di riferimento, social network, post di addetti ai lavori e non, quella miriade di pseudo notizie riguardanti il futuro dell’Inter appena dopo la debacle contro l’Hapoel Be’er Sheva. Dichiarazioni destabilizzanti l’ambiente provenienti dall’apparato mediatico esterno si univano alle esternazioni degli umori già bassi dei tifosi nerazzurri, rafforzate anche da operatori del settore di stessa fede, che chissà perché sono i primi a gettare negativamente ulteriore benzina sul fuoco. In questo caso leggasi “ipercriticismo interista”, che provoca danni incommensurabili, favorendo i soliti detrattori avversari (ma questo lo sappiamo) e soprattutto fuorviando lo stesso tifo interista propagandone a dismisura l’incazzatura....

Parole, chiacchiere, malumori. “De Boer sarà licenziato dopo la Juve”, “Già pronto Capello”, “Suning ha acquistato giocatori di facciata, non utili al progetto”, “Società inesistente”, “Thohir presidente delegittimato”, “Polveriera Inter”, “Contro l’Hapoel De Boer doveva mettere in campo i titolari” , “De Boer non capisce il calcio italiano” e così via.

Poi arriva il campo. Ma il campo ha sempre ragione ed emette i suoi verdetti.

Di positivo contro la Juve non c’è solo il risultato, ma tanto altro, che guarda caso zittisce le bocche da fuoco interne ed esterne cannoneggianti nei giorni scorsi. 

Nello specifico:

Gioco nuovo con pressing alto, che manda in crisi l’avvio delle azioni juventine (vedi palloni in tribuna...) e soprattutto non consente rifornimenti puliti alle punte Dybala e Mandzukic. 

Concentrazione massima da parte di tutti i giocatori (ma non era una polveriera?)

Miglior centrocampo di qualità interista con studiata intercambiabilità dei ruoli, centrale basso e rifinitore, tra Joao Mario e Banega (paralizzate così le giocate di Pjanic!). 

Condizione fisica migliore e grande generosità da parte di tutti. 

Tendenza al fraseggio di “prima” e finalmente visione di qualche schema (vero Mancini?).

Difesa attenta e precisa, facilitata negli interventi anche dall’esito positivo del pressing alto.

Insomma si è vista la mano a 360° dell’allenatore olandese ”delegittimato”, (occhio che Capello sta arrivando...).

In quattro giornate siamo passati dagli undici giocatori schierati un po’ casualmente contro il Chievo (con difesa a tre con Ranocchia), al pareggio su autorete del Palermo (sette palle goal a favore dell’Inter), alla vittoria raffazzonata con il Pescara (intravisti però il pressing alto e le giocate di Banega) al capolavoro di domenica con la Juve. Letto tra le righe significa che De Boer ha preso in mano la squadra creata da un altro allenatore (Mancini), con una condizione fisica inaccettabile (grazie Mancini!), valutato l’organico a disposizione, rivitalizzato e riposizionato alcuni elementi (Eder), dato fiducia a giocatori caduti nell’oblio (Santon e D’Ambrosio) lanciato già un giovane (Miangue), fatto già le sue scelte tattiche secondo il proprio credo calcistico (pressing alto, gioco di prima, equidistanza tra i giocatori e i reparti, calci d’angolo, ecc.): il tutto nel giro di quaranta giorni. Si può affermare che De Boer alla 4^ giornata di campionato abbia già trovato la quadratura del cerchio e con essa gli undici titolari. Nella passata stagione Mancini affermò di averla raggiunta alla 34^ giornata...

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