IERI A ROMA È NATA UNA GRANDE INTER

03.10.2016 16:54 di  Fulvio Floridia  Twitter:    vedi letture
IERI A ROMA È NATA UNA GRANDE INTER

Ai più può apparire come una boutade, ma per me ieri a Roma, nonostante la sconfitta, è nata una grande squadra: l’Inter di De Boer.

Gli errori, che assieme alle prodezze sono il sale del calcio, hanno evidenziato problematiche innegabili che abbiamo visto tutti. Difesa colpevole, sterilità d’attacco, giocatori sottotono. Tutto vero. Ma sono proprio i problemi a fornire automaticamente le soluzioni ottimali e in questo De Boer ci ha già fatto capire molto. In poche giornate di campionato il mister olandese ha cercato di risolvere i problemi (ricordate Chievo-Inter?) creando già una buona intelaiatura titolare, un buon gioco con una capacità al pressing alto e una tendenza assoluta, ma non stucchevole, alla gestione del pallone. Senza dimenticare poi il carattere nel dover recuperare il risultato con inizi a “handicap”, come avvenuto fin qui 6 volte su 7 e di cui il tifoso interista avrebbe volentieri fatto a meno. Non è poco!

Sono fiducioso nella tendenza alla crescita che questa squadra sta dimostrando di avere, persino nella sconfitta di ieri. Nello specifico si sono persi i punti, ma l’Inter ha dato dimostrazione di “esserci”. Ovviamente parlo di campionato...

Nelle prime giornate della passata stagione l’Inter di Mancini fu sorprendentemente in testa alla classifica con una squadra corta, attenta globalmente al “non prenderle”, votata al rilancio e con una buona dose di fortuna che nascose completamente le magagne costruttive di gioco, poi vergognosamente svelate nei primi mesi di quest’anno proprio nel momento in cui tutti aspettavano invece uno scatto in avanti verso il buon gioco produttivo. I limiti dell’organico e la totale assenza di creatività da parte di Mancini portarono a perdere leadership e i relativi sogni di gloria. 

Il corollario degli errori visti fin qui sarà pertanto risolto a breve, e migliorerà sempre più col tempo, ne sono certo. La difesa di ieri non ballerà più se si sforzerà a giocare più alta a maggior supporto del centrocampo, anche snaturando le caratteristiche personali dei giocatori. L’ha fatto la Juventus con il trio Barzagli-Bonucci-Chiellini, che presi singolarmente non sono dei campionissimi, ma insieme sono molto ben rodati. Perché quindi non lo possono fare i vari Miranda, Murillo e i due esterni bassi? 

Il generale miglioramento del palleggio collettivo garantirà poi maggiore qualità nelle giocate, specie se fatte di “prima”. Se a ciò aggiungiamo la componente “velocità” legata al miglioramento fisico (ricordatevi che l’Inter ha da poco finito la preparazione...) ecco che ci sono tutti i presupposti per migliorare il gioco d'attacco (leggi goal) e scalare le posizioni verso l’alto.

Insomma è meglio perdere qualche punto ora e andar via bene in virtuosa progressione nei prossimi mesi cogliendo almeno il meritato terzo posto finale, piuttosto che illudere con un primo posto quasi casuale e crollare verticalmente dopo pochi mesi nel momento più bello. 

Il buon Catalano avrebbe scelto ovviamente la prima opzione...