STO COL MANCIO, PERO'...

21.07.2016 17:16 di Fulvio Floridia Twitter:    vedi letture
STO COL MANCIO, PERO'...

Stare o non stare col Mancio? Grande diatriba, pane quotidiano per il polemico tifoso interista...

All’inizio della stagione Mancini ha agito molto bene, rinforzando la fase difensiva, come squadra e reparto specifico: ha eliminato la gestione sterile del gioco convertendo il possesso palla mazzarriano in una discreta coralità fatta di buone verticalizzazioni. La squadra inoltre ha sempre avuto una buona corsa. Morale, è stato in testa alla Serie A per quasi un girone.

Quando a gennaio l’Inter ha cominciato a inciampare, perdendo terreno in classifica, Mancini ha pensato di sbilanciare la squadra, cambiando uno dei tre centrocampisti con un uomo d’attacco e convertendo il modulo molto corto e difensivista in un 4231 più allungato, che però non solo non ha prodotto i risultati sperati in termini di reti, ma ha mostrato pure il fianco agli avversari. Non ho visto quindi  in lui quella lucida creatività che lo aveva contraddistinto nel primo approdo all’Inter; un esempio su tutti quel centrocampo a tre incontristi con Zanetti, Cambiasso e Chivu che, con un Ibrahimovic a lungo infortunato, consentì di tener botta alla Roma e di vincere lo scudetto 2007-08. Aggiungo che la squadra non ha prodotto mai schemi ben precisi, ma anzi ha dato il senso di giocare spesso, nel girone di ritorno, con incertezza e improvvisazione. 

In accordo con la società e grazie alla grande operatività di Ausilio, il Mancio ha scelto giocatori funzionali al suo progetto soggiacendo sempre all’aspetto economico che pesa ancora terribilmente sull’Inter. La squadra dopo un anno e mezzo di Mancini ha un organico più giovane con prospetti dalla buona valutazione e la rosa stessa ha aumentato il suo valore di almeno un 10% e questo in regime di FPF non è poco.

Mi sembra che la gestione del gruppo però non sia ottimale. Troppi malumori e musi lunghi. L’allenatore deve esser buon psicologo e non creare barriere. In ogni squadra ci sono attriti, ma un allenatore è grande nel prevenirli. Un esempio? Conte! Ha scelto per la sua Nazionale 23 fedelissimi che hanno saputo dare tutto per lui e per la causa condivisa. Mi ricordo pure Mancini stesso alla sua prima stagione alla Lazio 2002-2003, in pieno crack Cragnotti-Cirio e con gli stipendi assenti, realizzare un gran bel gruppo e incorniciare una stagione fantastica.

Mancini mediatico. Hanno massacrato Mazzarri per alcune uscite a dir poco fuori luogo (la pioggia, i calci d’angolo...). Ma ricordo pure molte affermazioni manciniane dopo partite narcotizzanti dell’Inter del tipo: “Nel primo tempo abbiamo prodotto 8-9 azioni da goal, siamo stati sfortunati”. Oppure a 4 giornate dalla fine: “Ora posso dire che l’Inter ha una fisionomia di gioco!” A 4 giornate dalla fine? 

Per finire un elemento che mi salta all’occhio come tifoso è che, tolte le prime due partite in casa in cui è venuto sotto la curva a festeggiare la vittoria, Mancini non ha mai dato il senso del coinvolgimento emotivo per l’Inter. E un tifoso questo lo nota. 

In conclusione confermo Mancini e il progetto avviato l’estate scorsa (sarebbe un delitto cambiare e ricominciare daccapo!) però mi aspetto quest’anno una squadra con più soluzioni di gioco, ben assimilata negli schemi del mister, con lo spirito giusto, ben indottrinato da un appassionato e coinvolgente condottiero... 

Sto con Mancini, però...