MA È COSI' DIFFICILE DIRE: "W LA SERIE A"? FINALMENTE UN GRAN BEL CAMPIONATO!

08.05.2018 17:07 di Fulvio Floridia Twitter:    vedi letture
MA È COSI' DIFFICILE DIRE: "W LA SERIE A"? FINALMENTE UN GRAN BEL CAMPIONATO!

Si, faccio parte di quella schiera, forse sparuta, che considera il campionato italiano non ovviamente il più bello al mondo, ma per niente inferiore agli altri, ugualmente degno di essere considerato altrettanto interessante e con il suo giusto appeal. Non è questo il momento di spiegare perché il nostro campionato sia così già tanto vituperato e bistrattato dall’interno stesso del movimento, lo farò più avanti, ma desidero solo sottolineare ciò che quest’anno la Serie A ha prodotto in termini di verdetti. A soli 180 minuti dalla fine la Juventus non è ancora ufficialmente campione d’Italia (ma lo sarà), tre squadre si contendono due posti in Champions, altre tre invece l’accesso all’Europa League, mentre in coda si è scatenata una bagarre mai vista con cinque squadre coinvolte nella lotta per non retrocedere. Vogliamo renderci conto che questo campionato è stato bellissimo, o no?

Dopo una prima parte avvincente che ha tenuto affrancate tra di loro le prime cinque squadre in pochi punti, abbiamo avuto il duopolio Juventus/Napoli che si è definitivamente sbloccato a favore dei bianconeri solo due turni fa, dopo Inter-Juve e Fiorentina-Napoli.

La lotta Champions ha visto, nel bene e nel male, un confronto serrato tra Roma, Lazio e Inter, ancora oggi tutte vicine con i loro andamenti speculari, che hanno prodotto a turno filotti veramente notevoli o serie negative.

Le squadre a ridosso delle prime cinque come Milan, Atalanta, Fiorentina e Sampdoria hanno dimostrato minore continuità, ma analizzate nello specifico, nonostante le evidenti battute a vuoto, hanno fatto anche divertire i tifosi e sperare durante l’anno di poter lottare comunque per traguardi migliori. Il Milan, partito male, ha recuperato credibilità e con l’avvento di Gattuso ha sfiorato il rientro nella zona Champions. L’Atalanta, un po’ distratta da una splendida partecipazione all’Europa League, ha riconfermato ciò che di buono aveva già evidenziato nella passata stagione ed è ancora in corsa per un posto in coppa. La Fiorentina ha fatto vedere di che pasta è fatta dopo la perdita del suo capitano Astori, mentre la Sampdoria è stata una squadra da vertice tra le mura amiche con un incredibile ruolino di marcia.

La fascia centrale composta solitamente da più squadre, che già a metà campionato non hanno nulla da dire, si è materializzata in realtà nel solo Torino, che attualmente non ha nulla da domandare al campionato, ora però, dopo aver ripreso quota con l’avvento di Mazzarri.

A seguire, solo in questo momento il Genoa, il Sassuolo e il Bologna, possono definirsi fuori dalla lotta della retrocessione e quindi tirare un sospiro di sollievo.

In fondo alla classifica si sono arrese il Benevento che purtroppo solo da gennaio ha invertito tardivamente il trend negativo dei primi mesi nefasti e il Verona, mai convincente, ma ancora in corsa per la salvezza fino alla settimana scorsa.

Per il terzultimo posto la lotta è ancora più che mai incredibilmente aperta tra cinque squadre, Cagliari, Udinese, Crotone, Chievo e Spal, racchiuse in soli due punti.

Una Serie A ancora avvincente con sedici squadre su venti ancora sul pezzo per vari motivi e differenti obbiettivi!

Sbirciando gli altri Paesi europei, notiamo però come i tanto celebrati campionati continentali abbiano emesso già da tempo i propri verdetti, abbassando notevolmente l’interesse con squadre “ammazzacampionato”. Registriamo in Premier League i diciassette punti di differenza tra il Manchester City campione e lo United, in Ligue 1 i diciassette punti tra PSG campione e Lione, nella Liga le dodici lunghezze tra il Barcellona campione e l’Atletico Madrid e per finire in Bundesliga il Bayern che distanzia di ben ventiquattro punti lo Shalke 04. Non ultimo da sottolineare che l’80 per cento dei verdetti per Zona Champions, qualificazione Europa League e retrocessione è già stato definito.

Quindi, una volta tanto, diciamolo: “Viva la Serie A!”.