DRAMMONE IN CASA INTER? C’È “SOLO”...DA FAR RIPARTIRE IL PROGETTO SPORTIVO

02.11.2016 12:28 di Fulvio Floridia Twitter:    vedi letture
DRAMMONE IN CASA INTER? C’È “SOLO”...DA FAR RIPARTIRE IL PROGETTO SPORTIVO

In Italia a fianco al calcio giocato esiste una disciplina parallela quella del Tiro all’Inter, sempre di moda, solo leggermente ottenebrata durante il periodo post-Calciopoli e l’epopea mouriniana del Triplete interista. Sparare a zero sull’Inter fa figo e torna utile, anche perché, come vado dicendo da sempre l’Inter non ha Santi in Paradiso intendo dire che mediaticamente non ha neppure uno straccio di giornalino di quartiere o una piccola radio web di zona che riesca a sostenere minimamente le istanze della causa interista: in soldoni deve farsi forza sulle proprie energie. E quindi appena esiste lo spiraglio giusto per colpire ecco arrivare le bordate sull’Inter, sulla società, sull’allenatore, sui giocatori creando un malumore di base che permea intimamente per osmosi ogni tifoso nerazzurro. Oddio, non che non ci siano argomenti interisti negativi e spunti su cui dover riflettere, ma niente di così drammatico e destabilizzante come si vuole sempre far credere. 

Purtroppo il risultato devastante di questa perenne pressione mediatica fa si che il malumore si propaghi oltre l’effettiva portata del problema, creando un clima di instabilità generale, mancanza di giudizio e totale smarrimento. 

Fateci caso: in questo momento l’aspetto più importante, quello prettamente sportivo (la squadra in campo stenta, perde  punti e non ha personalità) viene accantonato a favore della ricerca del “colpevole”. E così annotiamo di volta in volta il presunto colpevole: un allenatore marmorizzato sulle sue idee, che non capisce l’italiano...e il calcio italiano, un gruppo di giocatori mercenari, una Wanda Nara che innervosisce l’ambiente, una società lontana divisa tra Nanchino e Giacarta, un presidente in uscita che vuole solo lucrare, un presidente ombra (Kia Joorabchian) che trama sotto sotto, un ex-presidente che briga per tornare, uno sponsor che accusa i vertici societari, un amministratore delegato Bolingbroke immobile, un vicepresidente Zanetti e un responsabile area tecnica Ausilio che si defilano, insomma una società inesistente. 

E in questa ondata di disfattismo, non bastano le parole di alcuni importanti opinionisti nazionali che definiscono in tv l’Inter “inutile” e  persino “volgare” (ma non stiamo parlando di calcio?) ma si aggiungono pure le intemerate dei pseudo operatori del settore di fede interista che alimentano il caos e reggono il gioco all’apparato mediatico contrario all’Inter solo per aver un lettore in più. Sono gli stessi che poi chiudono il proprio pezzo e si paraculano i lettori con “Amala”...

È chiaro che esistono colpe e colpevoli ma nella giusta misura. La società Inter esiste davvero, non è evanescente, e la distanza è un problema facilmente risolvibile con una persona forte e vicina alla squadra. Bolingbroke è un ottimo e rispettato dirigente che sta operando bene. Il Fair Play Finanziario è sotto controllo e i bilanci migliorano. Il valore di mercato della squadra è aumentato e così pure il suo livello tecnico. Le entrate societarie stanno aumentando e la solidità economica dei proprietari cinesi non si discute. Ausilio è un ottimo responsabile del mercato e bravo talent scout. 

Il vero problema è legato al campo. Se De Boer avesse raccolto otto punti in più (cosa che poteva essere possibile con due vittorie e due pareggi in più) ora parleremmo di Inter in linea con i suoi obiettivi, con ampi spazi di miglioramento per il gioco di De Boer. Il presunto caos non esisterebbe, le chiacchiere sarebbero a zero e la piazza sarebbe tranquilla e magari sognerebbe a occhi aperti.

Quindi, è necessario far ripartire “SOLO”...il progetto sportivo. Ovviamente non è facile, ma per ciò che riguarda tutto il resto, l’Inter è a posto, diciamo quasi.... 

Ci siamo capiti?